Esce ufficialmente oggi
AM, il quinto disco in studio del quartetto di Sheffield, anticipato nei mesi scorsi dai tre singoli estratti,
R U Mine?,
Do I Wanna Know? e
Why’d You Only Call Me When You’re High?. Tre domande per un quesito ben più grande: può una delle band più rappresentative dell'
indie rock made in U.K. virare clamorosamente (spostandosi anche fisicamente) verso un
suond decisamente più
'mmerigano e
stoner senza tradire la propria anima o la propria origine?
Le avvisaglie della metamorfosi erano già presenti nel precedende album (
Suck It And See, 2011), in brani come
Brick By Brick e
Don't Sit Down 'Cause I've Moved Your Chair e sebbene non ci si aspettasse certo la continua riscrittura di
Fake Tales of San Francisco (2006), ci si chiede ancora come si possa passare da titoli come
Whatever People Say I Am, That's What I'm Not ad un semplice e semplicistico
AM. Come diceva un imitatore di Lubrano della mia (triste ed infelice) infanzia, "la risposta è non lo so", ma so che manca poco per testare il valore effettivo di questo nuovo lavoro delle Scimmiette Artiche e conosco anche la differenza che intercorre tra un
Fluorescent Adolescent ed un quarto di bue, illustrata nella seguente diapositiva.