Interstellar - Blogger Dixit

Credits to: Leonardiana

Sebbene abbia già espresso la mia accorata opinione, siamo ancora qui a parlarne, perché Interstellar è il film di cui hanno parlato tutti. Tutti. Pure Gasparri. Pure quella tizia che su YouTube dice più o meno che è un film seccante, perché le musiche sono noiose, McConaughey è vecchio e Anne ha i capelli corti e perché non c'è una storia d'amore (!). Proprio per l'enorme clamore mediatico scatenato dalla pellicola, ho deciso di scopiazzare raccogliere in questo post le frasi più significative, divertenti e originali trovate sino ad ora (si aspetta al varco chi ancora non c'è...) sulle pagine degli amichetti blogger. Perché un blogger deve argomentare, sempre e comunque. Gasparri no.

Quelli che... la fermentazione alcolica

Book and Negative:
La birra si fa con tutto, tranne che col mais. Da dove è venuta fuori la birra che stanno bevendo sotto il portico, Cooper e il suocero, se non ci sono altre coltivazioni da ben sette anni?

Lega Nerd:
Invece di proporci uno scenario dark post-apocalittico, Nolan ci da un’interpretazione bucolica di “ritorno alle origini” tutta famiglia, tramonti e birre (fatte di cosa non si sa) a sedere sulla veranda.

Quelli che... già preparano il remake

I 400 Calci:
Più che il film in sé forse ho più apprezzato l’idea stessa di proporre un film così oggi. Un’idea che spero ispiri qualcuno a rifarla meglio.

Quelli che... l'istigazione al suicidio

Un Blog a Caso:
In ogni caso Interstellar è uno di quei film che, una volta finito e realizzi che sei ancora nel tuo solito mondo di merda, vorresti correre a prendere il primo treno che passa, in pieno in faccia.

Quelli che... l'istigazione al reato

Cervello Bacato:
Dire che Interstellar è un capolavoro è sbagliato, perché non lo è, così come è sbagliato dire che è una merda, che altrimenti io v'incendio l'auto dopo averci cagato sopra. 

Quelli che... i presagi

Friday Prejudice (Tommaso Simili):
Nel 1997 profetizzai due cose: che i Verve avrebbero continuato a fare dischi per altri 10 anni e che Matthew McConaughey sarebbe diventato il miglior attore della sua generazione. Ho smesso di fare profezie.

L'Inventario di Chicco:
Un film che guardandolo ci si rende davvero conto di come questo possa essere il nostro futuro prossimo, un film che parla di futuro ma che rimane ben ancorato alla realtà.
 
Quelli che... si mangia

Attivissimo:
E invece finisce per essere un polpettone indigesto, che risulta ancora più amaro perché te lo rifila quello che solitamente è un grande chef.

Il Bollalmanacco del Cinema:
In Inception Nolan ci tirava un bel cazzotto in faccia, con una trottola stretta nel pugno, in Interstellar lo stesso Nolan ci da una carezzina sulla testa, un pacchetto di tarallucci e una bottiglia di vino da consumare durante le inevitabili diatribe su internet.

Letteratura e Cinema:
Il film tuttavia non è solo cibo per gli occhi, ma anche per la mente.

Pensieri Cannibali:
È come se avesse preparato una torta semplice, una torta di quelle tradizionali che si cucinano in cascina, e poi, preso da megalomania, ha aggiunto uno strato e poi un altro ancora e così via, finendo per servire in tavola un dolce impressionante alla vista, però allo stesso tempo da coma diabetico se mangiato tutto in una volta.

Quelli che... l'architettura

Recensioni Ribelli:
Nolan è un architetto molto ambizioso, che ai suoi palazzi costruisce delle solide basi ma, forse, non sa quando fermarsi, costruendo delle torri così alte che a un certo punto non riescono più a sopportare il loro stesso peso.

Quelli che... l'astrofisica

Combinazione Casuale:
Io che sono ignorante, ad esempio, ho capito tutto quel che succedeva e l'ho trovato persino credibile. E' questo lo scopo della fantascienza, quindi al diavolo le licenze poetiche e le esigenze cinematografiche, farle il pelo e contropelo in tal senso è inutile e sciocco.

Not In Kansas:
D’improvviso, tutti fisici teorici. Come se Interstellar fosse un trattato sulle potenzialità dei wormholes o sulla Teoria della Relatività. E’ verosimile? Sì. E’ realistico? Manco per sogno. E MENO MALE: è un film, deve emozionarci, non farci passare un esame di fisica quantistica.

Radio Nowhere:
Chi è alla ricerca di un rigore scientifico assoluto e inconfutabile applicato alla trama di un film sta commettendo un errore madornale. A quel punto sarebbe il caso di vedersi un documentario della Nasa, non un film di Nolan.

In Central Perk:
Nolan arriva nei cinema e mescolando sapientemente ingredienti già visti altrove, ne tira fuori un film che ti fa venire voglia di studiare fisica, che ti fa sussultare sulla tua poltrona senza bisogno di occhialini, che ti fa emozionare con semplici immagini, prima che con la storia.
E scusate se è poco.

Quelli che... l'America, i soldi e l'economia

Il Buio in Sala:
No, Nolan, autore con tutti i crismi, ha voluto rispettare quel denaro e mettersi a scrivere cose pazzesche che avrebbero potuto dare dignità, originalità e vita a quei soldi.

Cinefollie:
Le potenzialità per avere un buon film c'erano tutte, e Nolan le ha sapute sfruttare appieno completamente, per cui godetevi senza rimorsi questo perfetto esempio di come ancora oggi il cinema americano e le sue tematiche possano essere rivisitate e riproposte con un guizzo di vitalità in più.

Eyes Wide Ciak:
Che lo si ami o lo si odi, Christopher Nolan è forse l'unico regista in grado di realizzare grandi film dal budget milionario che allo stesso tempo sono opere autoriali, in cui la forma e il contenuto cercano di coesistere e di darsi forza a vicenda.

Markx:
All'uscita della sala mi è venuto in mente che Christopher Nolan è inglese, ma qui ha fatto un'americanata, bellissima, spettacolare, a tratti commovente, ma resta un'americanata.

La Teiera Volante:
D'altra parte stiamo parlando di un blockbuster da 165 milioni di dollari, opera nella cui realizzazione Nolan ha dovuto giocare la partita (facendolo piuttosto bene) tra esigenze di botteghino e aspirazioni autoriali. La chiave forse è tutta qua: sono lontani i tempi in cui un regista come Kubrick aveva carta bianca dagli Studios e se ne fregava dei tempi di produzione.

Quelli che... le troiate

Doc Manhattan:
C’è poi il fatto numero due, ed è la SUPERMINCHIATA™ che irrompe a un certo punto, telefonatissima, nelle quasi tre ore di pellicola. Non vi si dice quando e non vi si dice di che si tratta, chiaro, ma quando ce la si trova davanti la si riconosce, impossibile sbagliare. Sulla SUPERMINCHIATA™, o magari anche un pelo prima, immagini si siano infranti i maroni di molti spettatori.

Lega Nerd:
Purtroppo il film è pieno di quarzate, e non sono del tipo “ah vabbè passiamogliela per buona questa, è per fare funzionare la storia”, no: sono quarzate spesso fine a se stesse. La storia non regge, si fa veramente fatica a crederci, fin dalle prime battute.

Quelli che... il citazionismo

I Cinemaniaci:
Non solo nell'afflato ambientalista presente nella degenerazioni delle condizioni climatiche e naturali (il richiamo allo Shyamalan di The Happening è uno dei rimandi possibili) e nel richiamo ad una palingenesi che era stata uno dei temi cardine dell'acclamato Gravity, ma anche in dettagli minimi come quelli che riguardano la definizione di un personaggio come quello interpretato da Matthew MacConaughey, praticamente equipollente per cultura e stile di vita al Cade Yaeger di Trasformers 4.

Delicatamente Perfido:
Una fattoria, un padre vedovo, due figli, il grano, degli strani segnali... già, Signs.

Solaris:
E così mi spiego perchè la prima parte di Interstellar è davvero molto, molto simile a quella di Contact: c'è una bambina sveglia che riesce a comunicare con lo spazio profondo, c'è un padre vedovo che si arrabatta per tirare avanti la famiglia, c'è una misteriosa entità aliena che ha aperto una specie di "salvacondotto" temporale verso l'iperspazio per consentire all'umanità affamata di superare le grandi distanze astronomiche e migrare su nuovi mondi (qui li chiamano "wormhole", in Contact era un'astronave i cui progetti di costruzione venivano inviati attraverso una sonda). 

Quelli che... l'amore fa schifo

Il Babbano Critico:
Un film che comunque non può non essere visto perché è bello, ma che se solo avesse evitato la storia de l’amor che move il sole e l’altre stelle sarebbe entrato di diritto nel genere capolavoro riuscendo per l’ennesima volta nel prestigio.

Quelli che... la sala: consigli e significati nascosti

Le Conseguenze del Troppo Tempo Libero:
Consiglio di arrivare in sala carichi di caffeina, magari evitando la peperonata.

Doc Manhattan:
Non entrare lieve in quella buona notte, recita la poesia di Dylan Thomas citata più volte in Interstellar, rivolgendosi a chi si è abbioccato in sala e si sta perdendo un gran film. 

Quelli che... McConaughey

Born to Dream:
Nolan ci offre un viaggio, e noi non dobbiamo fare altro che allacciare le cinture e lanciarci in quest'incredibile epopea insieme a Matthew diolobenedica McConaughey.

Leonardiana:
E poi c’è lui, Texas hold ‘em, l’uomo dell’anno. Che siamo nello spazio profondo e le stelle e i pianeti e i wormhole e i multiversi ma le inquadrature stringono tutte sul suo faccione poligonale. Lo space cowboy, il Cristo dei narcolettici. 

Quelli che... Nolan no

I 400 Calci:
Sono sicuro Nolan volesse che che fossero le storie umane in primo piano piuttosto che una trama complessa ma anche qui Nolan non è l’uomo migliore per raccontare i sentimenti essendo uno dei registi meno empatici che conosca.

La Barba Quotidiana:
Interstellar è il film annuale di Christopher Nolan, ossia quel film che quando esci dalla sala devi per forza dire che ti è piaciuto un sacco decantando il genio del regista. Per contratto, se no al cinema non ti ci fanno più entrare.

Il Cinefilo che Sapeva Troppo:
Se dovessimo stilare una lista dei 10 registi del cuore lui non sarebbe presente; non lo sarebbe nemmeno se i registi da elencare fossero 20.

Life Functions Terminated
Una puttanata intergalattica, una mediocrità cosmica, banalità spaziale, una pochezza interstellare condita con spiegoni strappacoglioni.

Quelli che... è bravo ma non si impegna

Ho un Dolcetto, Entra:
Qui ciò che non si può perdonare è la banalità della risoluzione, quello sventolare davanti ad un bambino un nuovo videogioco e poi dirgli che all'interno della scatola in realtà c'è sempre quel cazzo di Tetris dimmerda. O al massimo Snake. Maledizione.

L'Immagine allo Specchio:
Il film è puro e bellissimo intrattenimento, frutto di una maestria tecnica e registica senza precedenti. Ciò che manca, recente vizio del regista, è la profondità d’analisi, ovvero quella capacità di riempire un ottimo prodotto di significato.

White Russian:
Non come il Capolavoro che, personalmente, ancora attendo dal cineasta inglese, ma neppure come qualcosa di fallimentare o sbagliato. 

Quelli che... Nolan sì

Cinquecento Film Insieme:
Bravo Christopher Nolan, anche questa volta hai fatto centro, anche questa volta hai fatto cinema.

CriticissimaMente:
E resta il coraggio e l'arrendevolezza degli uomini. La paura di non farcela, e la speranza di riuscirci.
Resta un respiro sospeso nello spazio e il silenzio. Quello di Cooper, il tuo. Un attimo dilatato nel tempo, che in sala sembra non finire. Come la lacrima di Bane, la trottola che gira, o forse no.
Forse è questo il senso da ricercare in film come Interstellar.
Quel che resta.

La Fabbrica dei Sogni:
In sostanza è un film adulto, maturo, di un autore che ormai sa cosa vuole narrare sullo schermo. 

La Quinta Stagione:
Perchè si può dire quello che si vuole a Nolan, ma non di certo che non sia uno dei registi più dotati in circolazione, e bastano quattro riprese di Interstellar a dimostrarlo.

Viaggiando (Meno):
E' tanta roba, e forse, qua e là, ci sono anche un paio di incongruenze, ma credo che, nel complesso, si possano perdonare.

N.B.: il presente post è stato redatto avendo cura di riportare i link ai post di origine. Se in qualche modo avessi leso il copyright dei rispettivi blog o se in qualche altro modo vi stessi sul culo, basterebbe un commento per farmi rimuovere frasi e link incriminati.

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