Il 2016 è iniziato col botto per il cinema italiano: mentre scrivo quel film lì che avete già visto tutti sta per raggiungere i trenta milioni di incassi. Trenta milioni (e di euro!), così: senza dinosauri, senza navicelle spaziali, senza automobili che saltano da un grattacielo all'altro. È un bene? Davvero queste pellicole servono segretamente a portare avanti progetti più profondi e di nicchia? È un male? Davvero la gente che va al cinema solo in queste occasioni nuoce alla settima arte?
E io che ne so?! Mica l'ho visto.
Ma non di solo Zalone è fatto il cinema, per cui se qualche temeraria sala cinematografica deciderà di mettere da parte il film di Nunziante, questa settimana avremo a che fare con una
doppia uscita (martedì e giovedì) e con ben cinque pellicole, due delle quali già apparse in questi lidi tra
i film più attesi del 2016. L'unica di cui non parleremo dopo il salto è la seconda prova da regista di Laura Morante,
Assolo, perché in mezzo a cotanta roba (e cotali interpreti "desnudi") ci sarebbe ben poco da dire. Scusa Laura, eh.
Carol
- in sala dal 5 gennaio -

Carol, diretto da
Todd Haynes - un signor regista che ha diretto e scritto lo psichedelico ed indimenticabile biopic su Bob Dylan,
I'm Not There (
Io Non Sono Qui, 2007), e la serie televisiva targata HBO,
Mildred Pierce (2011) - è attualmente
candidato a ben cinque Golden Globes e presumibilmente altrettante nomination otterrà per gli Oscar il prossimo 14 gennaio. Questa volta Haynes si è affidato ad una sceneggiatura ispirata al romanzo
The Price of Salt di Patricia Highsmith, che racconta
il rapporto tra due donne, un'aspirante fotografa ed una neo-divorziata, nella New York degli anni '50. Ne ha già parlato (e ahimé non troppo bene)
Sabato Pizza, ma i nomi in ballo sono troppo altisonanti per non concedere a
Carol almeno una possibilità: Kyle Chandler,
Sarah Paulson, ma soprattutto
Cate Blanchett e
Rooney Mara, entrambe candidate come miglior attrice protagonista ai Globes. Metascore a quota 96, Rotten Tomatoes al 94%. Polliciotto verde, presto, prima che me ne penta.
Macbeth
- in sala dal 5 gennaio -
Altra coppia di interpreti di rilievo, anche se in questo caso si tratta di una coppia eterosessuale: Michael Fassbender e Marion Cotillard vestono i panni di Re Macbeth e Lady Macbeth in questo adattamento cinematografico dell'omonima tragedia di Shakespeare. Oddio, "vestono i panni"... Fassbender nella metà dei poster ufficiali appare in mutande, ma io vi ho risparmiato questa visione perché sono una persona seria e non cercherei mai di aumentare le visite al blog con espressioni del tipo "Michael Fassbender nudo". Metascore a 71, Tomatometer al 79%. Fassbender nudo.
The Big Short - La Grande Scommessa
- in sala dal 7 gennaio -
Il nuovo lavoro di
Adam McKay vanta già
quattro nomination ai Globes, proprio come
The Revenant e
Steve Jobs, film attesissimi da queste parti. La trama ruota attorno a tre gruppi di persone che riescono a ricavare enormi profitti dalla
crisi finanziaria del 2007-2010. Da un soggetto di Michael Lewis, avvocato e giornalista,
The Big Short è senza dubbio il
film cool cast della settimana:
Christian Bale,
Steve Carell,
Ryan Gosling,
Brad Pitt,
Melissa Leo,
Marisa Tomei,
Finn Wittrock, Michael Fassbender nudo. Ah, no. Metascore a 81 centesimi, Tomatometer all'87%.
The Vatican Tapes
- in sala dal 7 gennaio -
Il primo horror dell'anno da noi si preannuncia come un'atroce boiata: Metascore a 37, Tomatometer al 21%, ma soprattutto un trailer che ricorda quanto di più scontato e indecente abbiamo visto in questo campo negli ultimi anni.
Il film che il Vaticano non ti farebbe mai leggere, più o meno. La trama ruota attorno ad Angela, il cui esorcismo è reso ancor più difficoltoso da una forza satanica più potente del Male in sé, in grado di mettere in pericolo il mondo intero, non solo
te Angela. Però il prete esorcista lo fa
Michael Peña - uno che di solito interpreta il poliziotto cicciotto e svogliato - e tutto perde di credibilità. Ne ha già parlato Lucia de
Il Giorno degli Zombi, che lo ha classificato come
lammerda© e direi che tanto basta per affibbiargli un bel polliciotto rosso. Non c'è neanche un Fassbender nudo, poi.
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